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Immagine del redattoreAssadakah

A Beirut la Conferenza del progetto GR.ENE.CO.

Talal Khrais, Beirut – Paola Angelini, Roma

Il Ministero dell’Agricoltura Libanese e l’Unione Europea con il Patrocinio del Ministro Akram Chehaeb concludono il progetto dell’Energia sostenibile.

La conferenza di chiusura del progetto GR.ENE.CO. è stata preceduta dalla proiezione di due filmati significativi per l’importanza dell’Energia sostenibile e per il lavoro svolto in due anni. Il progetto ha raggiunto, come vedremo, i suoi obiettivi, e il partner della sponda sud ha rispettato i suoi impegni per quanto riguarda il finanziamento del progetto.

La Sardegna è stata più volte nominata, non solo per la sua storia nel bacino del Mediterraneo, ma anche per una nuova cooperazione in particolare nell’ambito dell’Energia Rinnovabile. “La Sardegna protagonista delle energie rinnovabili in agricoltura” è stato il titolo del convegno del 14 e 15 Aprile 2016. L’incontro è stato organizzato con molta passione, in uno storico albergo costruito negli anni Sessanta da architetti italiani.

I principali risultati del progetto GR.ENE.CO. sono stati illustrati nel corso della conferenza in una sala affollata da rappresentanti di enti privati e pubblici e dai protagonisti, i formatori e i ricercatori che hanno lavorato sul campo per rilanciare un’iniziativa vitale per il Paese dei Cedri e per la Repubblica Araba d’Egitto. Alla Conferenza hanno partecipato relatori del mondo politico e della società civile.

“Il progetto, del valore di circa 2 milioni di euro, è stato finanziato dal Programma ENPI CBC MED, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo della green economy in tre paesi del Mediterraneo: Italia, Libano ed Egitto. Il progetto ha coinvolto aree ad alta vocazione agricola, come la Barbagia di Seulo e la provincia di Nuoro in Sardegna, i governatorati di Al Iskandariyah e Al Buhayrah in Egitto, e le zone di El Shouf, Monte Libano e Libano del sud” hanno detto sia il capofila dott. Raimondo Schiavone che la responsabile del progetto in Libano dott.ssa Magida Mcheik.

La dott.ssa Magida ha detto: “La Sardegna ha avuto un ruolo di primo piano: il GAL (Gruppo di Azione Locale) Sarcidano-Barbagia di Seulo è stato il soggetto capofila. Gli altri partner, che saluto e sono qui con noi alla conferenza, sono l’Università di Alessandria d’Egitto, l’Università Araba di Beirut, il Ministero dell’Agricoltura libanese, la Camera di Commercio Italo-Araba, la Camera di Commercio di Nuoro, ITABIA Associazione Italiana Biomasse, IPSAR Tortolì Istituto Professionale per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, e l’Ente Foreste della Sardegna”.

Nel corso dell’incontro sono state illustrate le principali attività svolte nelle regioni partner del progetto per il risparmio energetico e l’innovazione tecnologica a favore delle rinnovabili. La discussione ha fornito spunti di riflessione per sviluppare ulteriormente l’approccio transfrontaliero ai temi dell’ambiente nell’area Euro-Med, come ha detto Abed al Zein Eddin, rappresentante delle università egiziane. Non diversa l’opinione di Nabil Abou Ghanem, che rappresentava il Ministro dell’Agricoltura Akram Chehayeb.

Alla conferenza di Beirut sono intervenuti anche Marcello Mori, capo della Sezione Sviluppo sostenibile della Delegazione UE in Libano, il Project Manager Raimondo Schiavone, Hamze Jammoul, esperto del programma JMA ENPI CBC Med, e Salam Yamout, direttore dell’ufficio progetti amministrativi del governo libanese. Sia la dott.ssa Laura Casta, responsabile della comunicazione del progetto, che Hadi Abou Chakra, dell’Università Araba di Beirut, e Zaher Ayoub del Ministero dell’Agricoltura, hanno parlato e illustrato, nella seconda parte della sezione tecnica, il lavoro svolto durante gli ultimi due anni. GR.ENE.CO. ha dimostrato la validità del progetto come strumento di diffusione in materia di energie rinnovabili, con particolare vantaggio per gli imprenditori agricoli locali, che hanno assimilato conoscenze e nozioni per assumere un comportamento sostenibile sia nei sistemi di produzione che come stile di vita. Durante il suo discorso Schiavone ha ricordato: “GR.ENE.CO. ha sviluppato capacità imprenditoriali nel campo dell’innovazione tecnologica e del risparmio energetico, aumentando la conoscenza delle fonti rinnovabili e il loro utilizzo nel settore agricolo”. Come è stato ribadito dall’esperto Hamza Jammoul, GR.ENE.CO. è finanziato dall’Unione Europea con un contributo pari a 1.797.457,50, da impegnare sul programma ENPI CBC MED. Obiettivo generale del progetto è migliorare l’efficienza energetica, diffondendo l’uso delle fonti energetiche rinnovabili, soprattutto in ambito agricolo, così da contribuire a ridurre le emissioni di gas serra e a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

La parte tecnica non è stata meno importante:l’interesse del pubblico è stato forte, anche grazie alla presenza in sala di chi ha lavorato sul terreno. In questa seconda parte sono stati esposti dettagli importanti, offrendo una esperienza nuova a un Paese che guarda con interesse all’energia rinnovabile.

Si è parlato delle attività e dei risultati intermedi del progetto, delle azioni di networking, della promozione degli strumenti e dei pacchetti finanziari, nonché dello stato dell’arte delle iniziative pubbliche e private mirate ai progetti pilota riguardanti impianti di produzione di energia verde in agricoltura, tra i quali gli esperimenti sul terreno per riuscire a fornire energia solare per impianti di pompaggio e di irrigazione.

L’erogazione di incentivi a favore delle imprese beneficiarie è stata molto utile, come ha fatto notare Magida Mcheik, giudicando le visite in Sardegna, per conoscere meglio l’esperienza sarda, molto utili ai partner libanesi ed egiziani.

Il GAL (Gruppo di Azione Locale) Sarcidano-Barbagia di Seulo, capofila del progetto, ha lanciato due iniziative: una finalizzata all’erogazione di contributi per la realizzazione di impianti per la produzione di energia alternativa, l’altra costituita dall’attribuzione di n. 4 voucher per la partecipazione di altrettante aziende agricole o forestali a visite di studio in Egitto e Libano.

Si può dire, come ha accennato Schiavone, che la cooperazione nel settore dell’Agricoltura e delle energie rinnovabili tra Italia, Libano ed Egitto si allargherà ad altri paesi europei: è un buon inizio.

Durante l’incontro, tutti i partecipanti hanno confermato, non solo che l’energia verde porta a un ambiente pulito con un basso impatto ambientale e riduzione dei costi, ma anche che le fonti rinnovabili garantiscono la creazione di posti di lavoro. Naturalmente, in questa fase di ristagno dell’economia, il bacino del Mediterraneo vuole fare la sua parte. È questo uno dei principali obiettivi del progetto GR.ENE.CO. Green Energy for Green Companies, un progetto che vale 1.997.175 milioni di euro, finanziato dal programma europeo di cooperazione transfrontaliera ENPI CBC MED.

C’è stata la netta percezione, secondo Vito Pignatelli, Presidente dell’ITABIA, che la massima attenzione deve essere dedicata all’efficienza nella gestione dell’acqua, dei rifiuti e dell’energia, oltre che alla conservazione delle zone costiere, in modo da contribuire, nella regione mediterranea, a una maggiore sostenibilità.

Il progetto è giunto al termine, ma lascia sul terreno protagonisti appassionati che continuano il loro lavoro. In Italia, in Egitto e in Libano, sono state coinvolte nel progetto molte persone, e molti studenti hanno partecipato a una serie di seminari per la sensibilizzazione e per la promozione di un comportamento sostenibile. È importante ricordare quello che ha detto Abdel-Wahab Kassem, Direttore esecutivo del Centro energie rinnovabili dell’Università di Alessandria d’Egitto, sottolineando l’importanza dei seminari: “L’impatto di questa azione prevista dal progetto GR.ENE.CO. è destinato a durare negli anni. Gli studenti coinvolti, molto giovani, sono particolarmente interessati alle tecnologie applicate alle energie verdi e alle sue applicazioni, soprattutto in campo agricolo”.

Ricapitolando: il progetto GR.ENE.CO. è stato finanziato dal Programma ENPI CBC MED con l’obiettivo di favorire lo sviluppo della green economy in tre paesi del Mediterraneo: Italia, Libano ed Egitto. Ha coinvolto la Barbagia di Seulo, la provincia di Nuoro in Sardegna, i governatorati di Al Iskandariyah e Al Buhayrah in Egitto e le zone di El Shouf, Monte Libano e Libano del Sud. Oltre alla Sardegna, in primo piano con il GAL (Gruppo di Azione Locale) Sarcidano-Barbagia di Seulo, gli altri partner sono l’Università di Alessandria d’Egitto, l’Università Araba di Beirut, il Ministero dell’Agricoltura libanese, la Camera di Commercio Italo-Araba, la Camera di Commercio di Nuoro, l’ITABIA Associazione Italiana Biomasse, l’IPSAR Tortolì Istituto Professionale per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, e l’Ente Foreste sardo.

Nel corso dell’evento sono state illustrate le principali attività svolte per il risparmio energetico e per l’innovazione tecnologica a favore delle rinnovabili, stimolando la riflessione sugli sviluppi dell’approccio transfrontaliero sui temi dell’ambiente nell’area Euro-Med.

Venerdì 15 aprile, all’Hotel Riviera di Beirut, si è conclusa, con la conferenza, la presentazione del programma GR.ENE.CO., un’occasione per illustrare i successi del programma e per inaugurare, alla presenza del Ministro dell’Agricoltura libanese Akram Chehayeb, il sito pilota a Mresti (Monte Libano, nello Chouf), uno dei sette impianti realizzati in Libano nell’ambito del progetto GR.ENE.CO.

Il responsabile dei progetti nel Consiglio dei Ministri Libanese, Chams, ha illustrato i rapporti di cooperazione tra il Libano e la Comunità Europea sin dall’inizio(1977). “Il Libano è stato partner dell’Europa ha partecipato a diversi progetti di dialogo nel 2007-2012-2013-2015-2016 e lo sarà per i prossimi anni.” La Commissione della gestione dei progetti del Consiglio dei Ministri sin dalla sua istituzione (2003) coordinava a livello nazionale i progetti di cooperazione, i gemellaggi e altre iniziative. Infine, è auspicabile sostituire l’energia tradizionale con l’Energia Rinnovabile.

Per Raimondo Schiavone – che afferma: “Non è la fine del progetto, ma l’inizio di una cooperazione” – il progetto non è concluso, ma prospetta una continuità di dialogo tra i Paesi che confinano con il Mediterraneo. I risultati ottenuti, sostiene, sono un una base di partenza per l’utilizzo dell’Energia Rinnovabile nelle campagne, dove si è lavorato per conoscerne meglio l’utilizzo e per incrementare l’efficienza. Tutto ciò attraverso la divulgazione di una cultura dell’argomento, con la partecipazione degli Enti pubblici e privati e delle Banche. Ha quindi concluso: “Il progetto ha realizzato i suoi obiettivi, ha creato un network per trattare le diverse tematiche che riguardano il futuro dell’Energia rinnovabile. Al network hanno partecipato 70 organizzazioni di 5 Paesi: la Giordania, il Libano, l’Egitto, la Gran Bretagna, l’Italia”.

Il Dott. Curdi, dell’Università Araba di Beirut, ribadisce che il progetto è efficiente e rafforza la capacità di utilizzo dell’Energia pulita nel bacino del Mediterraneo, attraverso la diffusione della cultura e della conoscenza dell’Energia Rinnovabile. Uno dei principali obiettivi della fonte energetica è un sano aiuto alla piccola e media impresa del settore agricolo.

Ha poi chiarito il ruolo rivestito dall’Università Araba di Beirut, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, nell’ambito del progetto di ricerche per la pianificazione dell’Energia Rinnovabile e degli studi specifici sull’Energia Rinnovabile nel settore agricolo in Libano.

Si è parlato delle ricerche e delle analisi effettuate dall’Università Araba di Beirut per verificare la disponibilità dei luoghi, in conformità alle esigenze locali, e per pianificare la realizzazione di corsi di formazione per i giovani (900 studenti di 20 scuole) e per gli agricoltori, di workshop e seminari, di studi associati a una campagna divulgativa, in collaborazione con i partner del progetto sull’Energia Rinnovabile nell’Agricoltura. Fondamentale, ha detto Curdi, è la diffusione della conoscenza dei sistemi per raggiungere l’autosufficienza dell’energia. Infine, ha ricordato che è necessaria “una cooperazione comune, che deve andare nella direzione della continuità, per poter innalzare il livello della conoscenza e per realizzare lo sviluppo”.

Il rappresentante dell’Unione Europea in Libano, Dott. Mori, ha illustrato gli obiettivi del progetto nel Mediterraneo, utilizzando le risorse naturali e incentivando le capacità locali per lo sviluppo agricolo, economico e sociale nell’ambito del progetto CBC MED. Il Libano è stato scelto per l’utilizzo dell’Energia Rinnovabile, e per la divulgazione della conoscenza del suo utilizzo nel campo agricolo. Mori ha osservato che nella sede della gestione dei progetti esiste una disponibilità caratterizzata da alta professionalità ed efficienza, e che ci sono progetti in atto, a sostegno del Ministero dell’Energia e delle risorse idriche, per rendere il Libano più verde.

Jammoul, Responsabile della Comunicazione del programma ENPI CBC MED, ha illustrato i passi fatti e i progressi nella prima fase del progetto, riferendo che il Libano ha partecipato a 56 iniziative. Jammoul ha indicato la nuova strategia della seconda fase:

  • Rafforzare lo sviluppo socio-economico, sostenere il settore privato, potenziare la ricerca scientifica e le ricerche nell’università, combattere la povertà e fare fronte all’integrazione sociale, sostenendo i giovani e le donne, integrandoli nei progetti economici.

  • Affrontare le sfide comuni nel settore ambientale, combattere lo spreco d’acqua, sostenendo l’utilizzo dell’Energia Rinnovabile e consolidando i sistemi per salvaguardare le coste del Mediterraneo.

Le convocazioni per la presentazione dei progetti avranno inizio orientativamente nel mese di dicembre. Si lavora e si continuerà a lavorare per organizzare incontri, conferenze e corsi di formazione per i partecipanti ai progetti. “Le sfide comuni richiedono soluzioni comuni a livello sociale, economico e ambientale nel Mediterraneo. Le soluzioni sono quelle dell’utilizzo dell’Energia Rinnovabile e del lavoro per una vita migliore nostra e dei nostri figli”.

Il Ministro dell’Agricoltura Akram Chehab, impegnato al vertice Islamico, ha inviato un messaggio di scuse per il tramite del Consigliere Abbi Ghanem, il quale ha detto: “Il Ministero dell’Agricoltura è interessato a continuare la collaborazione con i partner, con lo scopo di allargare la sfera di cooperazione basata sull’introduzione dell’Energia Rinnovabile nei progetti agricoli in Libano, sia per l’utilità economica che per lo sviluppo ambientale sostenibile e per il giusto investimento delle risorse. Il progetto GR.ENE.CO. è riuscito a realizzare 10 impianti utili per l’Energia Solare, in un Paese dove abbiamo 300 giorni di sole all’anno. Guardiamo con interesse all’utilizzo dell’Energia Naturale e rinnovabile. Il vento, il sole, l’acqua, i mulini: torneremo ai sistemi usati dai nostri nonni e dai nostri padri.”

Concludendo, ha fatto un appello agli agricoltori per una maggiore collaborazione, in modo che si possa trarre vantaggio dal sostegno pubblico e privato, dai crediti agevolati dalle banche, dal sostegno accademico, universitario e dei centri di ricerca, dalle tecnologie innovative.



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