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15 maggio - Anniversario della Nakba

Assadakah News - "L'attaccamento dei palestinesi alla propria terra sconfiggerà tutti i tentativi di sfollamento continuati dopo la Nakba, non ultimi i piani per sfollare la nostra gente a Gaza". Lo ha detto il premier di Ramallah, Muhammad Mustafa, nella ricorrenza della Nakba (Catastrofe) - la nascita di Israele nel 1948 e l'esodo di circa 700mila palestinesi dalle loro terre - che viene ricordata oggi in tutti i Territori.

La Nakba fu l’esodo forzato di circa 700mila arabi palestinesi dai territori occupati da Israele nel corso della prima guerra arabo-israeliana del 1948 e della guerra civile che la precedette. Israele impedì l’esercizio del diritto di rientrare, sancito dalla risoluzione 194 delle Nazioni unite, mentre i profughi venivano sistemati in campi gestiti dai Paesi arabi ospitanti e dalle organizzazioni internazionali.

Nella Conferenza di Losanna (1949), Israele propose il rientro di 100mila profughi, in cambio del riconoscimento arabo dei confini stabiliti dalla guerra. Gli Stati arabi avrebbero dovuto inoltre assorbire il resto dei palestinesi, ma la proposta fu respinta per ragioni morali e politiche, con l’eccezione parziale della Giordania, e ai profughi non fu riconosciuta la cittadinanza degli Stati nei quali si trovavano i campi. La difesa del diritto al ritorno è da allora un punto fermo delle rivendicazioni politiche palestinesi nei colloqui di pace con Israele.

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